SS. Michele e Magno
La chiesa
Interno
Ruota cosmatesca
La chiesa
Per raggiungere questa chiesa occorre percorrere in direzione di S. Pietro il Borgo Santo Spirito e salire una ripida scalinata che si apre sulla sinistra; la chiesa è altrimenti visibile solo a distanza, da piazza S.Pietro donde appare il bel campanile romanico, che segnala la presenza di questo antico sacello sulle estreme pendici settentrionali del Gianicolo.
Nell’alto Medioevo, nella zona dei futuri borghi, sorsero le varie scholae dei diversi gruppi etnici, a scopo di assistenza dei connazionali che giungevano in pellegrinaggio alla tomba di Pietro; la schola dei Frisoni si insediò in questo luogo e vi eresse una chiesa dedicata all’Arcangelo Michele, veneratissimo dai popoli nordici, della quale si ha testimonianza sin dall’anno 854, ricostruita nel XII secolo, e rimaneggiata a metà del XVIII a opera di Carlo Murena. Si accede alla chiesa tramite la ripida scalinata, che ha anche carattere di «Scala Santa», fino a non molti anni fa percorsa in ginocchio dai fedeli, magari, piuttosto profanamente, per impetrare la grazia di una vincita al Lotto. Probabilmente la posizione elevata e dominante della chiesa in qualche modo vuole suggerire la posizione e le caratteristiche del principale santuario dedicato all’arcangelo. quello di Monte S. Angelo sul Gargano. La chiesa presenta un interno a tre navate, con le antiche colonne racchiuse da pilastri che le lasciano vedere tramite delle nicchie, al centro del pavimento è una «ruota» cosmatesca. Il rifacimento neoclassico è importante per la presenza di belle pitture, opera di Raphael Mengs, il pittore principe della prima età neoclassica, la cui tomba è visibile nella navata sinistra (1779). Da notare, presso il portale, l’iscrizione funeraria del frisone Hebi, datata al 1004. La chiesa, come la parte del colle in cui si trova, gode dell’extraterritorialità.