SS. Marcellino e Pietro
La chiesa
Interno
Altare di destra
La chiesa
E' una delle chiese più antiche di Roma, ricordata come titulus fin dall'età costantiniana. La prima chiesa vi fu costruita sotto papa Siricio (384-399), poi subì numerose modifiche e rifacimenti, oltre ad essevi annesso un ospedale di pellegrini, trasferito poi nel XV secolo a S. Giovanni in Laterano come ospedale del Salvatore. La chiesa fu ricostruita integralmente nel 1750-51 sotto Benedetto XIV da Girolamo Theodoli, e le sistemazioni urbanistiche successive al 1870 hanno leggermente infossato l'edificio rispetto alal sede stradale di via Merulana e via Labicana. L'architettura della chiesa è assai notevole, costituita da un dado basamentale, con lesene ioniche di ordine gigante e timpano triangolare, composizione di singolare carattere già quasi neoclassico, sormontata d una cupola a gradoni di chiara derivazione borrominiana, che ricorda quella di S. Ivo alla Sapienza, caso più unico che raro nell'architettura romana settecentesca. L'insieme, isolato dagli edifici circostanti col suo sagrato ribassato, appare assai suggestivo. L'interno è a croce greca, nitido e luminoso, decorato da stucchi bianchi. Sul pilastro a destra dell'ingresso un'epigrafe duecentesca ricorda come nel 1256 papa Alessandro IV avesse fatto restaurare la chiesa e trasferire qui le reliquie dei due santi cui è dedicata, dalla basilica dallo stesso nome che si trova sulla via Labicana, oggi Casilina, in vicinanza del mausoleo costantiniano di Elena, meglio conosciuto oggi come Tor Pignattara. Lungo via Labicana si estende l'ex convento della chiesa, anch'esso del XVIII secolo, adesso adibito a caserma, a due piani, che sfrutta abilmente l'angolo formato dalla strada per strutturarsi su tre corpi, di cui i due laterali aperti "a ventaglio" rispetto a quello centrale.