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SS. Domenico e Sisto

Poco distante da S. Caterina da Siena sorge un'altra chiesa domenicana, dedicata appunto ai SS. Domenico e Sisto, anch'essa in origine monastero femminile, sul luogo dove nel Medioevo era S. Maria a Magnanapoli. Vi si trasferirono nel 1575 le monache di S. Sisto sulla via Appia (da allora conosciuto come S. Sisto Vecchio), luogo infestato dalla malaria. La chiesa attuale fu iniziata da Giacomo della Porta nel 1569 ma, dopo un lungo periodo di stasi, venne proseguita a partire dal 1609 da Niccolò Torriani affiancato da Carlo Maderno, poi dal fratello Orazio Torriani. Occorre attendere il 1646 per la costruzione della facciata e della bella scalinata a tenaglia ad opera di Vincenzo e Felice della Greca, completate nel 1663. Analoghe le vicende costruttive del convento e del chiostro.Nel 1870 il complesso fu espropriato dallo Stato Italiano, come tantissimi conventi, collegi ecc della città. Tornò all'ordine dopo la Conciliazione del 1929, questa volta però come convento maschile, ospitante che la Pontificia Università "Angelicum". Si è detto della facciata, di aspetto scenografico per la posizione arretrata ed elevata, sopra la doppia scalea a tenaglia. L'interno è a navata unica a volta a botte, con una decorazione di grande ricchezza e assai scenografica anch'essa. Occorre notare soprattutto il primo altare a destra, realizzato per la famiglia Alaleona nel 1649 da Gian Lorenzo Bernini, cui spetta anche l'idea del gruppo marmoreo Noli me tangere, scolpito da E. A. Raggi, la cui architettura è sottolineata dalla ricca policromia dei marmi. anche l'altare maggiore e il ciborio sono attribuito al Bernini. Sul terzo altare sinistro un affresco frammentario attribuito a Benozzo Gozzoli (XV secolo). Altre opere sono conservate negli ambienti dell'Angelicum.

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