S. Teodoro
La chiesa
Interno
Controfacciata
La chiesa
Piccola chiesa che si trova, seminfossata, alle pendici del Palatino lungo la via di S. Teodoro.
E di antichissima origine, probabilmente esistente già nel VI secolo, e il santo orientale cui è dedicata fa pensare sia in relazione con lo stabilirsi dell’autorità bizantina sul Palatino alla metà del VI secolo. Notizie molto scarse se ne hanno successivamente, mentre sotto Niccolò V, in occasione del Giubileo del 1450 e pochi anni dopo, venne effettuato un generale rifacimento, a cui si deve l’aspetto attuale della chiesa, con la realizzazione, tra l’altro, della prima cupola di tipo rinascimentale eseguita in Roma: questi lavori sono stati attribuiti dal Vasari a Bernardo Rossellino. Ulteriori sistemazioni furono eseguite da Carlo Fontana nel 1705, con il sagrato e la scala a tenaglia che collega il livello inferiore, antico, con quello moderno della strada. La chiesa fu fino a tempi recenti sede dell’Arciconfraternita del Sacro Cuore di Gesù, detta dei «Sacconi Bianchi», che aveva sede nel piccolo edificio settecentesco sulla destra del sagrato. Si scende per la già citata scala che immette nel sagrato rettangolare a emicicli e si entra nella chiesa, malamente restaurata nell’Ottocento; nell’abside, unico resto della chiesa del VI secolo, il Redentore tra i SS. Pietro, Paolo, Teodoro e altro santo, mosaico peraltro molto restaurato nell’ Ottocento. Uscendo dalla chiesa, il quartiere imperniato su via dei Fienili e via dei Foraggi è sorto dalla ristrutturazione a scopo abitativo, negli ultimi anni di Roma papale e i primi di Roma capitale, delle tante stalle, magazzini, ecc., presenti in zona e di cui si conserva memoria nella toponomastica. A sinistra, lungo via di S. Teodoro, l’ex mercato del pesce. qui costruito nel 1873.