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S. Stefano del Cacco

Il suo vero nome è S. Stefano de pinea (e una pigna, allusiva al nome del rione, si trova sulla sommità del campanile) ma è popolarmente chiamata del Cacco, da "macacco", nome di una statua cinocefala egizia trovata nell'Iseo Campense e oggi ai Musei Vaticani. La chiesa conserva ancora il suo carattere basilicale, indizio certo di grande antichità. La si fa infatti risalire al IX secolo. Divisa in tre navate da due ordini di colonne, conserva un affresco di Perin del Vaga raffigurante Cristo in pietà e, nei sotterranei, numerose interessanti lapidi tombali. La chiesa, che sorge in un caratteristico slargo della via, corse il rischio di essere abbattuta allorchè si voleva ingrandire il fabbricato della Questura Centrale che già occupa l'ex convento di S. Marta. L'aspetto attuale risale al restauro eseguito nel 1607 dai monaci Silvestrini, ai quali fu affidata da Pio IV nel 1563 e che tuttora al officiano.

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