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S. Sebastiano fuori le Mura

San Sebastiano fuori le mura è una basilica di Roma. Faceva parte delle sette chiese visitate dai pellegrini in occasione del giubileo. Costruita originariamente nel IV secolo, la chiesa fu dedicata a San Sebastiano, un martire romano del III secolo molto venerato. La chiesa ricevette l'attributo ad catabumbas per le catacombe di san Sebastiano, sulle quali venne costruita, mentre l'attributo "fuori le mura" è un riferimento al fatto che la chiesa si trova al di fuori delle Mura Aureliane e serviva a distinguerla dalla chiesa di S. Sebastiano al Palatino. I resti di san Sebastiano vennero rimossi intorno al 350, e trasferiti a San Pietro in Vaticano nell'826, per il timore di un assalto dei Saraceni, che si materializzò, causando la distruzione della chiesa. Il luogo di culto fu riedificato da papa Nicola I (858-867) e l'altare del martire fu riconsacrato da papa Onorio III su richiesta dei cistercensi, che ricevettero la cura della chiesa. L'edificio attuale risale alla ricostruzione ordinata dal cardinale Scipione Borghese nel XVII secolo e portata avanti da Flaminio Ponzio prima e da Giovanni Vasanzio poi.

La cappella delle reliquie contiene una pietra che reca le impronte dei piedi di Gesù, una delle frecce che uccise san Sebastiano assieme a parte della colonna alla quale fu legato durante il supplizio e la testa del papa S. Fabiano martire. Di rilievo anche la Cappella Albani, costruita nel 1716 da Carlo Maratta, Alessandro Specchi, Filippo Barigioni e Carlo Fontana.

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