S. Paolo dentro le Mura
La chiesa
Interno
Interno
La chiesa
Saint Paul's within the walls, questa l'esatta titolazione della Chiesa Americana Episcopale di Comunione Anglicana. Fu la prima chiesa non cattolica a sorgere a Roma dopo il 1870, lungo quella via Nazionale che nelle intenzioni degli architetti e dell'amministrazione di allora sarebbe dovuta diventare il nuovo Corso della città. Essa è una testimonianza del nuovo clima di libertà religiosa della Roma capitale del Regno d'Italia e del prestigio per le varie chiese protestanti derivante dall'avere un luogo di culto nella città dei papi. La costruzione, voluta dal reverendo Robert E. Nevin, fu eseguita dall'architetto George Edmund Street tra il 1872 ed il 1876 (lo stesso che più tardi realizzerà la chiesa anglicana d'Inghilterra, All Saints in via del Babuino), e costituisce in assoluto il più interessante esempio di arte sacra nella Roma dell'ottocento, per i legami stretti con l'ambiente artistico preraffaellita di Londra, e per essere stato lo Street il maestro di William Morris. L'architetto si prefisse quindi, secondo i dettami di questo movimento artistico ed artigianale, di essere fedele ai materiali e alle forme del paese in cui operava, ispirandosi in questo caso al romano-gotico del nord Italia per la facciata, a filari alternati di travertini bianchi e mattoni rossi. Ma soprattutto l'interno risulta eccezionalmente per coerenza stilistica e cura artigianale nell'esecuzione di ogni particolare, decorazione ed arredo, tanto da farne un museo delle arti applicate del tardo ottocento. Tra le opere più rilevanti, le vetrate, su disegno dello stesso Street, le maioliche parietali, su disegno di William Morris, e i mosaici del presbiterio, su cartoni di Edward Burne-Jones, ispirati all'iconografia medievale e allo stile bizantino, che risultano di grande bellezza e forte suggestione, in un atmosfera sostanzialmente insolita per Roma e che fa pensare ad altri climi.