S. Maria Liberatrice
La chiesa
Interno
La chiesa
Sorge sull'omonima piazza, cuore del popolare rione Testaccio, di cui è chiesa parrocchiale, e nonostante sia opera del XX secolo, il suo titolo ha una storia assai antica. Le oblate di Tor de' Specchi avevano avuto demolita la loro chiesa nel Foro Romano l'anno 1900, quando S. Maria libera nos a poenis inferni, titolo completo di S. Maria Liberatrice, era stata abbattuta per rimettere alla luce la sottostante S. Maria Antiqua. Nel 1904 il titolo fu trasferito alla nuova parrocchiale del Testaccio, a cui sovrintendevano peraltro i Salesiani di Don Bosco, e la chiesa, costruita entro il 1908, riprese nella pianta e negli arredi la primitiva chiesa forense. L'edificio è opera di Mario Ceradini, che ad un impianto romanico aggiunse una forte componente di decorativo liberty. La facciata ha un triplice portale, un'ampia polifora ed un mosaico che riprende gli affreschi di S. Maria Antiqua. L'interno è a tre navate, transetto ed un tiburio cubico all'incrocio dei bracci, e si caratterizza per una particolare ricchezza a cura degli elementi decorativi. Notare in particolar modo il percorso mediano sul pavimento, in mosaico e scaglie marmoree, su cui sono raffigurati i segni dello zodiaco. All'altar maggiore l'immagine coronata della Madonna col Bambinoproveniente dalla demolita chiesa del Foro, oggetto di particolare devozione nel quartiere. Uscendo dalla chiesa, a sinistra della piazza si possono osservare le costruzioni eseguite per l'Istituto Case Popolari dall'architetto Quadrio Pirani nel 1917, parte di una serie di interventi, sempre dell'ICP, che tra il 1905 ed il 1930 trasformarono in un quartiere più che dignitoso quello che in origine era un vero e proprio ghetto edilizio ai margini della città, dove gli abitanti si affollavano in condizioni abitative ed igieniche pessime, negli edifici sorti durante la "febbre" edilizia degli anni Ottanta del XIX secolo.