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S. Maria in Montesanto

E' una delle chiese "gemelle" di piazza del Popolo (che poi gemelle non lo sono affatto) e precisamente quella di sinistra per chi guarda verso il Corso, che insieme all'altra, ossia S. Maria dei Miracoli, costituisce un tutt'uno con la sistemazione urbanistica secentesca della piazza. Sotto papa Alessandro VIIChigi, prendendo a pretesto l'occasione dell'arrivo a Roma della regina Cristina di Svezia, si iniziò una risistemazione monumentale di quello che rimase, fino al 1870, il principale accesso a Roma per chi venisse da nord. Risistemazione che comportò, tra l'altro, la ridecorazione della porta del Popolo da parte del Bernini, e la costruzione di due chiese simmetriche negli spazi compresi tra la via del Corso al centro e le vie di Ripetta a destra e del Babuino a sinistra (sempre per chi guarda con la porta del Popolo alle spalle), che costituivano, a partire dal primo cinquecento, il cosiddetto Tridente che conduceva ai vari quartieri della città. La monumentalizzazione del Tridente fu messa in opera a partire dal 1661, su progetto di Carlo Rainaldi, e prevedeva due chiese a pianta centrale con cupola e facciata a timpano e portico sporgente. Ma in corso d'opera furono necessarie delle forti modifiche,dovute all'assimetria delle due aree triangolari disponibili, e quindi alla necessità di una serie di trucchi ottici che dessero l'impressione di perfetta equivalenza dei due edifici. La pianta di S. Maria di Montesanto fu così trasformata in ellittica da circolare che era, secondo modifiche apportate da Carlo Fontana e soprattutto dal Bernini,completando la chiesa nel 1675. Subito dopo fu iniziata la "gemella" chiesa di S. Maria dei Miracoli, completata nel 1681. Nel 1825 le cupole delle due chiese furono restaurate e ricoperte di scaglie di lavagna, il che da loro quella singolare tonalità grigio fumo, rara per Roma e che si può osservare appieno dalla terrazza del Pincio. Santa Maria di Montesanto deve il suo nome ad una chiesetta che in precedenza si trovava all'inizio di via del Babuino, dei frati del Carmelo di Montesanto in Sicilia. Il campanile è settecentesco. L'interno, come detto, è a pianta ellittica con cupola dodecagonale, dominato dal biancore dei bellissimi stucchi, che danno un tono complessivo di grande eleganza. Le cappelle laterali sono invece riccamente policrome. Nella terza cappella sinistra (Monthioni), pala d'altare con La Vergine, il Bambino e santi, di Carlo Maratta (1687). Un vano adiacente fu affrescato dal Baciccia nel 1691-1692. Sull'altare maggiore la miracolosa immagine della Vergine di Montesanto, opera del XVI secolo. La chiesa è nota per essere la "chiesa degli artisti", legata da tempo al mondo artistico di via del Babuino e via Margutta, e, per esteso, a tutti gli artisti, attori, registi, letterati ecc. di Roma, i funerali dei quali hanno spesso qui luogo.

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