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S. Maria dell'Orto

In una zona poco frequentata di Trastevere, la singolare facciata di questa chiesa fa da fondale prospettico alla strada dallo stesso nome, anche se oggi soffocata dai retrostanti moderni edifici sorti nell’area dell’ex manifattura dei tabacchi. È un’altra delle chiese sorte a racchiudere una miracolosa imma­gine mariana, per la cui devozione era sorta una confraternita, a partire dal 1492. Attorno a essa si raggrupparono numerose «uni­versità» delle arti e dei mestieri della città di Roma, tanto da farne una sorta di museo. L’edificio fu iniziato nel 1495 secondo un pro­getto bramantesco a croce greca, che fu poi trasformato in basilica­le da Guidetto Guidetti intorno al 1560, mentre la facciata, iniziata dal Vignola nel 1566, fu completata nel 1577 da Francesco da Vol­terra, e colpisce oggi per la originale presenza dei piccoli obelischi che le fanno da coronamento. L’interno è a tre navate, con tre cappelle per lato, e si conclude con. un insieme triabsidato, resto dell’originario progetto per la chiesa. L’aspetto d’insieme è ricchissimo, per la presenza del pavi­mento policromo e degli stucchi, eseguiti tra gli inizi e la metà del Settecento, il pavimento a opera di Gabriele Valvassori. Nella prima cappella destra, Annunciazione, di Taddeo Zuccari (1560), nella terza, Madonna col Bambino e santi, di Giovanni Ba­glione (1630); suIl’altar maggiore la venerata immagine della Ma­donna col Bambino, affresco del XV secolo, nell’abside affreschi con scene della Vita della Vergine, di Federico e Taddeo Zuccari (1560 Ca.), alle pareti laterali affreschi del Baglione (1598), del qua­le sono anche tele e affreschi nella terza e prima cappella sinistra, mentre nella seconda, Battesimo di Gesù, opera di Corrado Gia­quinto (1750). Dalla navata destra sì può accedere all’oratorio, ric­co di stucchi settecenteschi.

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