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S. Maria della Luce

In origine la chiesa si chiamava S. Salvatore in Corte, poichè sorgeva nelle vicinanze dell'edificio sede, in età romana, della VII coorte dei vigili. E' chiesa di origine antichissima, probabilmente esistente fin dall'epoca di Giulio I (337-352), sebbene i primi documenti certi risalgano al X secolo. L'edifico fu ricostruito nel XII secolo, epoca alla quale risalgono il campanile, il transetto e l'abside. Ma i fatti che portarono alla nuova denominazione si verificarono nel 1730, quando un edificio in un prossimità della chiesa un cieco riacquistò improvvisamente la vista di fronte ad una immagine della Vergine, miracolo che suscitò subito una grande devozione popolare per quest'affresco dapprima negletto, il quale fu trasferito presto in San Salvatore, che per l'occasione venne quasi integralmente ricostruita, prendendo la nuova denominazione. La ricostruzione fu effettuata da Gabriele Valvassori, il quale prestò gratuitamente la sua opera per adempiere ad un voto, così come fece Sebastiano Conca per i suoi interventi pittorici. La facciata fu però completata solo nel 1821. Il prospetto è mosso da una doppia curvatura. Sulla destra, visibile da un cortile del convento, è il campanile romanico del XII secolo, che conserva ancora parte delle formelle policrome di ceramica islamica che lo decoravano. L'interno è una bella e luminosa soluzione spaziale tardo barocca, illeggiadrita dagli intonaci e stucchi bianchi, risalenti al 1768, con una navata principale che si allarga al centro inglobando le navatelle-corridoi ai lati, suggerendo una pianta a croce greca (forse le antiche colonne sono inglobate nei pilastri), mentre l'antico portico esterno forma oggi un atrio interno. Nell'abside, entro una ricca cornice, la Madonna della Luce, ritoccata da Sebastiano Conca. Dello stesso l'affresco absidale, con l'Eterno Padre benedicente tra angeli.

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