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S. Lucia del Gonfalone

Lungo via dei Banchi Vecchi, poco prima dell'orribile squarcio del vicolo della Moretta, si trova questa sobria chiesa settecentesca, ricordata fina dal XII secolo, concessa nel 1486 da Innocenzo VIII all'importantissima arciconfraternita del Gonfalone, ricostruita nel 1511 e nuovamente tra il 1761 ed il 1765, su architettura di Marco David, mentre l'interno fu ridecorato tra il 1859 ed il 1866 da Francesco Azzurri con pitture di Cesare Mariani. Non presenta opere d'arte di particolare rilievo, a parte la presenza sull'altare maggiore della venerata Madonna del Gonfalone, tavola cinquecentesca entro una ricchissima cornice dorata, e nella seconda cappella sinistra un Crocifisso ligneo dello stesso periodo. Alla chiesa è legato l'oratorio del Gonfalone, che si raggiunge presto sull'omonima strada, traversa di via Giulia, le cui vicende sono unite a quelle dell'importantissima arciconfraternita sorta nel 1264 durante il pontificato di Urbano IV in S. Maria Maggiore, come compagnia di laici aventi per scopo la preghiera e la penitenza in comune. Presto sorsero presso diverse chiese altre compagnie aventi lo stesso scopo, che si fusero tutte nel 14863 nell'arciconfraternita del Gonfalone, la quale ebbe tra le sue più importanti attività quella del riscatto degli schivi, oltre alla sacra rappresentazione della Passione di Gesù Cristo il Venerdì Santo al Colosseo e la custodia delle Madonne di S. Maria Maggiore all'Aracoeli.

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