S. Giovanni in Oleo
La chiesa
Parte superiore
Dipinto
La chiesa
Questa cappellina ottagonale, in stile rinascimentale, situata in via di Porta Latina, risale al XVI secolo (si dice che su questo luogo sorgesse, in precedenza, una cappella ancora più antica) per un progetto attribuito sia al Bramante sia ad Antonio da Sangallo il Giovane. Venne restaurata in seguito dal Borromini, che modificò il tetto, installandovi una croce sostenuta da una sfera decorata con rose e vi aggiunse anche un fregio in terracotta con rose e palme. Sulla porta, stemma del prelato francese Benedetto Adam (XVI secolo), con il motto "Au plaisir de Dieu". All'interno vi è un affresco che mostra S.Giovanni immerso nell'olio. Infatti, la tradizione vuole che in questo luogo San Giovanni Evangelista, ottantenne, fosse stato gettato in una caldaia di olio bollente. Era l'anno 92 e al supplizio assistette l'imperatore Domiziano in persona. Ma dopo qualche minuto il venerando vecchietto era ancora vivo, senza neppure una scottatura e la folla, terrorizzata, convinta di avere a che fare con un potentissimo mago, chiese che gli fosse fatta salva la vita, contentandosi di esiliarlo lontano. Così S. Giovanni fu estratto dall'olio e mandato in esilio a Patmos, dove ebbe la visione dell'Apocalisse e da dove, poi, poté tornare alla propria comunità di Efeso, per morirvi quasi centenario.