S. Dorotea
La chiesa
Interno
Dipinto
La chiesa
La sua dedica completa è ai SS. Dorotea e Silvestro, e sorge lungo l'omonima strada che collega via Garibaldi, proveniente dal Gianicolo, con il ponte Sisto. Strada assai tipica per un certo genere di composizione edilizia "romana", con le diverse case che si affacciano irregolarmente lungo l'asse della strada stessa, creando una serie continua di rientranze e sporgenze, il cui culmine "ritmico" è dato proprio dalla facciata concava della chiesa. La chiesa è di antica origine, probabilmente della fine dell'XI secolo, e la sua primitiva fase è visibile nell'abside. Interessante notare come nel 1597, in due stanze attigue alla sagrestia, S. Giuseppe Calasanzio aprì la prima scuola popolare gratuita d'Europa. L'edificio attuale fu costruito, con l'attiguo convento, a partire dal 1750, per essere concluso nel 1756, ad opera dell'architetto Giovan Battista Nolli, che è conosciuto più che altro per aver disegnato la celebre pianta di Roma che da lui prende il nome, nel 1748, accuratissima e fondamentale raffigurazione della città barocca nel suo momento di massimo splendore, che ancora oggi costituisce un punto di riferimento insostituibile per gli studi architettonici ed urbanistici sulla città. La facciata concava è inquadrata da quattro paraste giganti, che sorreggono un piccolo attico ed un grande timpano ribassato. L'interno è a navata unica con sei altari laterali ed una profonda abside, e non conserva opere d'arte di particolare valore. Ai piedi dell'altare è sepolto il Nolli, sotto l'altare in un urna è conservato il corpo di Santa Dorotea. Più oltre, sulla piazza che ne prende il nome, è la chiesa di S. Giovanni della Malva, ricordata fin dal XII secolo, ma rifatta integralmente tra il 1845 ed il 1851. Girando per il vicolo Moroni, a fondo cieco, sono visibili dei resti delle mura Aureliane, tra i pochissimi rimasti nella zona di Trastevere della cinta muraria del III secolo d. C.