S. Crisogono
La chiesa
Il campanile
Stemma
La chiesa
E' la terza delle grandi basiliche di Trastevere, spesso poco considerata, anche per il suo affacciarsi sulla caotica piazza Sidney Sonnino. Antichissimo Titulus chrysogoni era in origine una domus ecclesiae, un luogo di culto privato all'interno di una domus romana, modificato e trasformato in chiesa alla fine del V secolo, chiesa che, ormai interrata e fatiscente, fu completamente ricostruita, a un livello più alto, nel 1123-1129, ed è ancora la chiesa attuale; nonostante il restauro complessivo del 1620-1627, voluto dal cardinale titolare Scipione Borghese ad opera dell'architetto Giovan Battista Soria. A questi si deve l'attuale facciata, preceduta da un portico che reimpiega quattro colonne di granito del precedente portico medievale; a lato è il bel campanile romanico, con una cuspide secentesca. L'interno conserva l'aspetto e le proporzioni del XII secolo, nonostante i restauri secenteschi, diviso in tre navate da ventidue colonne di granito spoglio, su cui poggiano architravi, con capitelli ionici in stucco secenteschi. L'arco trionfale poggia su due gigantesche colonne monolitiche in porfido. Splendidi sono sia il pavimento musivo cosmatesco del XII secolo che il soffitto ligneo secentesco a lacunari. Anche il ciborio è secentesco, opera del Soria, mente nell'abside è conservato in un riquadro un prezioso mosaico databile al 1290 circa, raffigurante La Vergine col Bambino tra i SS. Crisogono e Giacomo, opera attribuita generalmente a Pietro Cavallini, e che non è parte dello scomparso mosaico absidale, bensì proviene forse da qualche monumento funebre, anch'esso distrutto, della chiesa, poichè il fondo del mosaico è piano, e non concavo come dovrebbe essere se pertinente all'abside. Dalla Sagrestia si può accedere ai resti della basilica del V secolo e degli edifici romani tra i quali è sorta, con resti di affreschi ormai quasi del tutto svaniti.