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S. Barbara dei Librai

Lungo la popolare via dei Giubbonari, provenendo da largo Benedetto Cairoli, circa a metà strada si apre sulla destra uno slargo, chiamato largo dei Librai, sul fondo del quale si eleva la facciata della chiesa si S. Barbara restaurata di recente, ricca di decorazioni di stucchi bianchi, armoniosa pur nelle sue minime proporzioni. Una lapide ricorda la presenza di una chiesa dedicata alla santa fin dall'XI secolo. Un tempo essa doveva essere di importanza ben maggiore che non oggi, visto che nel XVI secolo risulta titolo cardinalizio. Nel 1601 viene ceduta alla confraternita dei librai, fondata l'anno precedente, che vi ha svolto la propria attività devozionale fino al 1878, anno dello scioglimento della confraternita. L'importanza delle confraternite a Roma tra cinque e ottocento, è difficilmente sopravvalutabile, poiché costituirono uno dei cementi fondamentali della vita religiosa e sociale della città, oltre ad essere spesso importanti patrocinatrici delle attività artistiche, a scopo devozionale e di abbellimento delle chiese loro sedi. I pittoreschi costumi indossati dai membri nelle processioni e nelle festività fanno parte di tutti i repertori di immagini tipiche della Roma dell'Ottocento, e oltre, fino alla gravissima crisi subita in tempi non molto lontani, che ha portato alla dispersione di un ricco patrimonio di usi, costumi ed arredi.

La chiesa attuale, ricostruita nel 1860 ad opera di Giuseppe Passeri, negli scorsi decenni era stata addirittura sconsacrata ed adibita a magazzino. Solo di recente un restauro l'ha riportata all'aspetto precedente, consentendo un ritorno alla sua destinazione religiosa.

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