top of page

S. Antonio dei Portoghesi

Si trova sull'omonima strada, una traversa di via della Scrofa, ed è la chiesa della "nazione" portoghese a Roma, ovvero la chiesa cui fanno riferimento i membri della nazione lusitana che risiedono in Roma (analogamente ad altre chiese come S. Luigi dei Francesi, ecc.), che in epoca papale si trovavano per la maggior parte in questa zona del rione Campo Marzio. Di fronte alla chiesa è la facciata settecentesca (del Vanvitelli) dell'ex convento degli Agostiniani, ora sede dell'Avvocatura Generale dello Stato. Sulla destra, il palazzo Scapucci, che include la quattrocentesca torre dei Frangipane, detta anche della Scimmia (vi arde una lampada perenne davanti ad una Madonna, accesa dai proprietari del palazzo come ex voto per la salvezza di una neonata portata fin lassù da una scimmia, secondo la leggenda). La facciata della chiesa, in uno stile barocco assai animato, è su due ordini e risulta coperta da una sovrabbondante decorazione, opera di Martino Longhi il Giovane (1630-1638). Altrettanto ricco è l'interno, ornatissimo di marmi policromi. Da notare, nella prima cappella destra, il monumento di Alessandro de Souza, opera di Antonio Canova (1808), nella prima a sinistra, Madonna con Bambino tra i SS. Antonio da Padova e Francesco, tavola a fondo oro di Antoniazzo Romano. Lo stile della chiesa, nel suo complesso, sebbene sia opera di architetti italiani (oltre al Longhi, Carlo Rainaldi, a cui è dovuta la cupola, e Carlo Murena, che decorò il transetto) e tedeschi (Cristoforo Schor, che realizzò l'abside e l'altar maggiore), risente, nella sua ricchezza di elementi decorativi e di materiale cromaticamente vivaci, della particolare maniera dello stile barocco sviluppatasi nella penisola iberica, e che è probabile sia stata suggerita dai committenti portoghesi dell'edificio.

bottom of page