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S. Antonio da Padova

Se il Sacro Cuore in via Marsala è la prima parrocchiale costruita dopo il 1870, questa chiesa di via Merulana è la prima monumentale della Roma "umbertina". Fu costruita a motivo della definitiva espulsione dal Campidoglio dell'Ordine dei Frati Minori, quando nel 1886 venne demolita la loro storica sede del convento dell'Aracoeli per l'erezione del monumento a Vittorio Emanuele II. Il luogo scelto, vicino al Laterano, era parte del parco delle secentesca villa Giustiniani, e il progetto fu affidato all'architetto Luca Carimini, che lo realizzò tra il 1884 ed il 1887, insieme ai giganteschi edifici conventuali che serrano ai lati la chiesa. L'architettura della chiesa è alquanto eclettica, unendo motivi quattrocenteschi e cinquecenteschi, e spicca il campanile a cella ottagona, con una cuspide di maioliche dorate. L'interno è a tre navate divise da colonne di granito, ai numerosi altari tele di stili generalmente purista. tutto l'insieme costituisce un eloquente esempio delle tendenze dell'arta sacra a Roma dell'Ottocento. Nel 1930, e poi nel 1947-52, per le aumentate esigenze dell'Ordine, furono costruite nuove ali degli edifici su viale Manzoni e sulla retrostante via Matteo Boiardo, oltre la quale, fino a via Tasso, si estendono altri edifici dell'Ordine per attività scolastiche e sportive, inglobando il superstite casino della villa Giustiniani, poi Lancellotti e Massimo, ambiente oltremodo suggestivo, oggi costituito dalla palazzina principale, dei primi del Seicento, attribuita a Carlo Lambardi, e da un retrostante giardino-chiostro. Il motivo di maggior interesse dell'edificio è costituito dalle sale del pianterreno affrescate dai pittori Nazareni tra il 1818 ed il 1829 con scene dell'Orlando Furioso, della Gerusalemme Liberata e della Divina Commedia, una delle più importanti testimonianze di un particolare aspetto dell'arte dell'Ottocento.

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