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S. Anna dei Palafrenieri

Questa bella chiesa è conosciuta certo da pochi per il fatto di tro­varsi entro i confini della Città del Vaticano, sebbene la sua cupola sia ben visibile all’esterno, da via di Porta Angelica.E’ la chiesa della confraternita dei Palafrenieri, che un tempo si riunivano nella cappella dedicata alla santa in S. Pietro, finché nel 1565 ottennero da papa Pio IV di poter edificare una chiesa in Bor­go Pio (bisogna notare che il confine attuale della Città è assai arti­ficioso, poiché taglia in due la continuità di Borgo Pio, strada prin­cipale dei nuovi Borghi, che arriva appunto fino alla base dei palaz­zi Vaticani). La chiesa fu completata nel 1583, e il progetto com­plèssivo è opera del Vignola, che qui realizzò il proprio capolavoro nell’ambito delle costruzioni a pianta ellittica. Ai primi del Settecen­to furono aggiunti i due campanili a opera di Alessandro Specchi. Il bell’interno, a pianta armoniosamente ellittica, è decorato da stucchi settecenteschi; motivo di notorietà per la chiesa è il fatto che commissionò a Caravaggio laMadonna dei Palafrenieri, esegui­ta nel 1606, poi rifiutata per il suo carattere «sconveniente» e ac­quistata per cento scudi dal cardinale Scipione Borghese per la col­lezione di famiglia, di cui fa parte tutt’ora. Qualora si sia ottenuto il permesso di entrare nella Città del Vati­cano per vedere la chiesa, al posto di controllo all’ingresso, vale la pena di dare un’occhiata alle adiacenti costruzioni, in cui si concen­trano i servizi necessari all’esistenza del minuscolo Stato; soprattut­to, sulla sinistra della facciata della chiesa, dove si diparte la via del Pellegrino, tratto terminale urbano della via Trionfale, conosciuta nel Medioevo anche come via Francigena o Romea, perché percorsa dai pellegrini o romei che giungevano dal nord dell’Europa alla tomba di Pietro; sulla strada vi sono le chiese di S. Pellegrino e S. Egidio.

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