S. Angelo in Pescheria
La chiesa
Interno
Crocifisso
La chiesa
Tra le antichissime chiese di Roma, S. angelo in Pescheria a tutt'oggi costituisce uno dei più tipici quadri romani, incastonata com'è all'interno del Portico d'Ottavia, ricostruito da Ottaviano Augusto dedidacandolo alla sorella Ottavia, appunto, e poi da Settimio Severo, di cui romane il monumentale propileo di accesso, che oggi dà adito alla chiesa, anticamente diaconia dedicata a S. Paolo, fondata nel 755, nel XII secolo chiamata col nome attuale e appellata “in foro piscium” dalla presenza del vicino mercato del pesce.La chiesa subì numerosi restauri, ultimo quello del 1870 che arretrò l’abside e ricostruì la torre campanaria, al posto del campanile romanico gia rovinato nel XVII secolo. Il modesto aspetto attuale non farebbe supporre la grande importanza del luogo nel Medioevo, soprattutto nel Trecento: qui nel 1347 Cola di Rienzo si ritirò in raccoglimento prima della presa di possesso del Campidoglio. L’arco d’ingresso in mattoni è forse databile al V o VI secolo, e testimonia un’utilizzazione tarda delle strutture del Portico. Nella facciatina sono resti di affreschi del XIII secolo. L’interno della chiesa è a tre navate, di aspetto complessivamente quattrocentesco. Sulla sinistra una lapide dell’VIII secolo, nella seconda cappella sinistra all’altare una preziosa Madonna col Bambino e Angeli, affresco distaccato attribuito a Benozzo Gozzoli (1450 Ca.); nella prima cappella sinistra un crocifisso ligneo del XVI secolo. Uscendo, accanto all’arcone che sostituisce due colonne mancanti del Portico, la celebre iscrizione che ricorda il singolare privilegio dei Conservatori capitolini, di avere come diritto le teste dei pesci che superavano la lunghezza indicata dalla pietra sottostante, Sulla destra della chiesa, l’oratorio di S. Andrea dei Pescivendoli, eretto nel 1689 e ricco di decorazioni a stucco nella facciata.