S. Andrea sulla Flaminia
La chiesa
Interno
Particolare
La chiesa
Piccolo gioiello del più maturo Rinascimento, questa chiesa-tempietto è nota più che altro agli studenti di architettura, situata come è in una posizione oltremodo infelice, in un viluppo di binari tranviari (che tra l’altro non depongono certo a favore della sua stabilità muraria) tra la via Flaminia e il viale Tiziano.Fu costruita per volontà di papa Giulio III a ricordo della sua fuga da Roma in occasione del Sacco del 1527, quando era ancora un semplice prelato di curia. Il progetto è del Vignola, e la costruzione risale al 1552-53. Il valore eccezionale di questo piccolo edificio è dovuto alla compresenza di un rigore architettonico «da trattato», proprio del Vignola, con degli elementi di libertà compositiva che sono propri della cultura manieristica dell’epoca, e tra Sette e Ottocento sarà un monumento preso in grande considerazione dagli architetti e teorici classicisti. Certo, l’edificio doveva risaltare molto di più un secolo fa, quando appariva isolato lungo la via Flaminia nella campagna, avendo come sfondo la rupe dei Parioli, con le sue linee architettoniche palesemente ispirate al Pantheon, basti osservare la cupola (di impianto peraltro ovale). Attualmente l’interno è una semplice aula rettangolare, su cui poggia la cupola ovale, novità di stampo manierista. Vi sono conservati affreschi del Sermoneta e di Pellegrino Tibaldi. La chiesa di S. Andrea, oppressa dalla vicinanza di un grande palazzo di edilizia popolare, uno dei primi interventi in Roma dell’istituto Case Popolari, opera del 1905 di Quadrio Piram, è altrimenti collocata al centro di un giardino che separa la via Flaminia e il viale Tiziano, residuo di quelli che una volta erano i giardini cinquecenteschi della non lontana palazzina di papa Pio IV Medici, a cui lavorarono Jacopo Sansovino, Bartolomeo Ammannati e Pirro Ligorio, giardini ora completamente trasformati.