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S. Andrea delle Fratte

Ricordata in antico come S. Andrea de Hortis, comunque nel nome testimonia del carattere semirurale della zona, ai margini dell'abitato fino agli anni ottanta del secolo XIX, così come il nome dell'adiacente via Capo le Case. La chiesa, col vicino convento, passò nel 1585 ai Padri Minimi di S. Francesco di Paola, e nel 1595 si pose mano alla costruzione della chiesa su disegno di Gaspare Guerra. però i lavori presto si interruppero, per essere completati solo nel 1826, quando fu costruita la parte superiore della facciata, rimasta incompleta per due secoli. Ciò venne reso possibile col ricavato della vendita di una preziosissima tabacchiera donata dalle potenze europee al Cardinal Ercole Consalvi, segretario di stato di papa Pio VII, al congresso di Vienna. Nella lunga storia della ricostruzione spicca l'intervento di Francesco Borromini che, tra il 1653 e la sua morte nel 1667, realizzò il campanile, l'abside e il tamburo della cupola, peraltro rimasti incompleti perchè privi del previsto rivestimento marmoreo. Comunque essi appaiono come un insieme di singolare forza espressiva e al contempo di finezza disegnativa, marcando fortemente il carattere del luogo, soprattutto se si osserva l'insieme dalla sommità della salita di via Capo le Case.  All'interno, invece, ai lati del presbiterio, sono visibili nella penombra due capolavori della scultura barocca, al coppia di angeli marmorei che Gian Lorenzo Bernini scolpì di mano propria per la serie della via Crucis di ponte S. Angelo (mentre gli altri furono realizzati dalla sua bottega sulla base dei suoi disegni e modelli in creta). Essi, ritenuti troppo belli per essere esposti alle intemperie, furono sostituiti da copie e conservati nel vicino palazzo Bernini, su via della Mercede, e poi donati dagli eredi alla chiesa nel 1729.  Dalla chiesa si può accedere all'ampio chiostro seicentesco dell'ex convento.

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