S. Andrea al Quirinale
La chiesa
Interno
Controfacciata
La chiesa
Di fronte alla manica lunga del palazzo del Quirinale, sull'omonima strada, si trova questa chiesa che il Bernini anziano considerò sempre la sua opera meglio riuscita, tanto da farsi portare spesso qui e rimanervi seduto all'interno per ore, a contemplare rapito i suoi mutevoli effetti della luce sulle dorature, i marmi, gli stucchi, e certo, per quanto di piccole dimensioni, S. Andrea risulta come una delle chiese più armoniose della città. Sul luogo di una precedente chiesa del cinquecento fu costruita la nuova per il noviziato dei Gesuiti, a partire dal 1658, per volontà di Alessandro VII Chigi, su patrocinio del principe Camillo Pamphili e su progetto di Gian Lorenzo Bernini. La costruzione procedette rapidamente e fu definitivamente completata nel 1678. S. Andrea può quasi essere presa ad esempio della maniera architettonica dl barocco"berniniano", soprattutto ponendola a confronto con il vicino capolavoro del barocco "borrominiano", S. Carlo alle Quattro Fontane. Il suo stile, in realtà, riprende molti elementi dell'architettura cinquecentesca classica, trasformandoli, a partire dalla monumentale facciata ad un solo ordine con un protiro semicircolare. L'interno maestoso, ispirato a quello del Pantheon, è a pianta ovale con l'asse maggiore perpendicolare a quello d'ingresso, le cappelle radiali sono arretrate in modo da non interrompere il ritmo continuo dell'ovale e l'impressione di grande respiro spaziale, accentuato dalla diffusa luminosità dell'insieme, provenienti dalle numerose finestre della cupola e del lanternino. Quanto fa risaltare la grande ricchezza degli stucchi, dei marmi policromi, delle dorature. La decorazione in stucco, progettata dal Bernini ed eseguita da Antonio Raggi e altri tra il 1661 e 1666, con i putti e i cherubini sotto le finestre, costituisce una sorta di guida visiva all'evento centrale della chiesa, il Martirio di S. Andrea del Borgognone, dipinto sopra l'altar maggiore, e l'a Gloria del santo stesso in stucco sopra l'edicola a colonne che precede l'altare.Nelle quattro cappelle vi sono anche diversi quadri di notevole interesse, tra cui, nella prima cappella di destra, tre tele di Giovanni Battista Galli detto il Baciccia. nella chiesa è conservato anche il corpo del polacco S. Stanislao Kostka (seconda cappella a sinistra), del quale possono essere visitate le suggestive stanze da lui abitate, al primo piano dell'adiacente Noviziato (poi ministero della Real Casa, ora uffici della Presidenza della Repubblica), passanado per la bella sagrestia, che conserva gli antichi armadi di noce massiccio ed è affrescata sulla volta in trompe-l'oeil.