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S. Agata dei Goti

Assai poco conosciuta, oppressa dalla vicina mole dei bianchi edifici di servizio della Banca d'Italia,  S. Agata dei Goti risulta essere una chiesa di grande fascino ed interesse storico. Sorse intorno al 470 per volontà del magister militum Ricimero, comandante di origine germanica delle truppe del moribondo impero romano d'occidente, come luogo di culto cristiano di rito ariano; l'arianesimo essendo allora professato da molti popoli germanici da poco cristianizzati. La chiesa continuò nel culto ariano sotto il successivo regno ostrogoto per essere poi consacrata al culto cattolico sotto Gregorio Magno; essa divenne nel X secolo sede di un monastero benedettino, ed è attualmente officiata da monaci irlandesi.  La struttura del V secolo si è sostanzialmente conservata, pur sotto le vesti di un rifacimento complessivo ad opera di Domenico Castelli intorno al 1630.  La facciata si apre su via Mazzarino, una traversa di via Panisperna, e da adito ad un suggestivo quadriportico posto ad un livello più basso rispetto al piano stradale attuale e fa  parte della ricostruzione del 1630 sul sito di quello antico. Nei bracci del portico sono conservati numerosi frammenti scultorei appartenenti alle chiesa paleocristiana.  L'interno della chiesa è a tre navate, e conserva le originali colonne ioniche con capitelli rivestiti in stucco nel seicento. Nel presbiterio, notate il ciborio del XII e XIII secolo, ricomposto nel 1932. Nel catino absidale un affresco seicentesco con la Gloria di S. Agata, in sostituzione di un mosaico dell'epoca del fondatore Ricimero, andato perduto in seguito ad un crollo nel XVI secolo.

Da via dei serpenti è visibile l'abside della chiesa che, come le altre murature esterne, conserva parte della costruzione originaria insieme a diversi interventi successivi; da notare anche il campanile della seconda metà del XII secolo.

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