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S. Bibiana

Basilica nel rione Esquilino. E' dedicata alla leggendaria martire del IV secolo, rievocata in un proverbio popolare: "Si ppiove pe' Santa Bibbiana, piove quaranta ggiorni e 'na settimana" e aggiunge: "Si se n'accorgheno li parenti, piove puro pe' antri venti", precisazione che fa riferimento ai genitori Flaviano e Defrosa e alla sorella Demetria, anch'essi martiri. La basilica, costruita nel V secolo, per volere di papa Simplicio, sui resti di 11.266 martiri, come è iscritto nella lapide a destra del portale, venne ricostruita da Onorio III nel 1224 e fu ristrutturata nel 1626 da Gian Lorenzo Bernini, con una nuova facciata, la ridefinizione dell'abside, l'aggiunta di due cappelle laterali e il rinnovamento dell'altare maggiore. Proprio sull'altar maggiore è racchiusa una preziosa vasca di alabastro contenente i resti di santa Bibiana, della sorella Demetria e della madre Drefrosa. Nell'edicola è la Statua della Santa del Bernini, mentre nelle due cappelle laterali ci sono le pale raffiguranti Defrosa di Pietro da Cortona, e Demetria di Agostino Ciampelli. Nella navata sinistra è conservato il tronco di colonna del martirio, alla quale fu legata Bibiana per essere flagellata a morte. E' consunta dal tempo, ma anche dal raschiamento di quanti, un tempo, nei secoli hanno raschiato la polvere per berla sciolta nell'acqua del pozzo che sorgeva nel vicino orto, e con i frammenti dell'erba,che cresceva sul terreno bagnato dal sangue della martire. Era una pozione alla quale si attribuiva un misterioso potere taumaturgico.

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