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Fontane di Borgo Vecchio

Indirizzo

V. della Conciliazione

 

Zona
rione Borgo

 

Autore

Anonimo secolo XVII

 

Committente

Paolo V Borghese

 

Acqua

Paola

La demolizione della spina di Borgo modificò non poco l’aspetto urbano della città leonina; anche per quanto riguarda le fontane, furono eseguiti spostamenti, demolizioni, rimozioni o traslazioni di un certo rilievo. Le due fontane ora in via della Conciliazione, erano addossate al prospetto del palazzo dei Penitenzieri in Borgo Vecchio e facevano parte del gruppo di fontane che Papa Paolo V Borghese, durante il suo pontificato (1605 – 21) aveva fatto realizzare. Egli volle lasciare testimonianza di sé e della sua famiglia negli stemmi ed effigi araldiche che adornavano tutte le composizioni. Le fontane del palazzo dei Penitenzieri, quella in piazza Scossacavalli e in piazza Pia, furono le vittime delle modifiche urbanistiche degli anni quaranta. Le due fontane dei Penitenzieri erano già state disattivate per due motivi: innanzi tutto era piuttosto difficoltoso accedervi poiché erano poste in un tratto di strada in pendenza; in secondo luogo perché la stessa strada era percorsa dalle vetture tramviarie che collegavano la zona al centro storico. Ebbero comunque più fortuna delle altre. Vennero ricostruite e riattivate in via della Conciliazione, addossate alla nuova facciata del palazzo dei Penitenzieri, che era stato ricostruito e destinato ad uso alberghiero. La fontana posta sulla destra della facciata, più vicina alla Basilica, è inquadrata in un timpano sorretto da due lesene sottili che poggiano su un basamento articolato a più livelli. All’interno del timpano, l’aquila Borghese è rappresentata nell’atto di spiegare le ali, in maniera non molto dignitosa, tanto da sembrare più una gallina che un nobile rapace. Al centro della composizione troviamo il drago, anch’esso ad ali aperte, che getta acqua in una vaschetta sospesa all’altezza del basamento. A terra, un riquadro in travertino delimita, nella pavimentazione in Porfido, l’area della fontana. La seconda fontana, posta sulla sinistra della facciata, verso la mole Adriana, è del tutto simile alla precedente nella struttura e nella composizione. E’ inserita in un'edicola con timpano spezzato, lesene verticali e basamento, ma nello specchio del timpano non c’è l’aquila, sostituita con la scritta S.P.A. C’è comunque il drago che getta acqua in una vasca centinata più grande della precedente, e un motivo a festoni che conclude la composizione verso il piano stradale, dove il travertino delimita l’area della fontana. 

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