Fontana di S. Giovanni in Laterano
Indirizzo
P. S. Giovanni in Laterano
Zona
rione: Monti-Esquilino
Autore
Anonimo (1603)
Committente
Canonici Lateranensi
Acqua
Felice
Per molto tempo si è data la paternità di quest'opera a Domenico Fontana che nel 1586, fece qui trasportare ed istallare l'alto obelisco al quale è addossata. Esso è il più alto di Roma. La fontana, in origine, non gli era addossata, ma leggermente discosta e nello stesso orientamento in cui oggi la vediamo. Il Fontana non fa cenno della fonte in un dettagliato libro che egli stesso pubblicò sulle sue opere, nel quale tra l'altro descrive, l'istallazione dell'obelisco e la spianata per la sistemazione della piazza circostante. La fontana, infatti, appare solo in seguito, costruita a spese dei canonici lateranensi negli anni che vanno dal 1603 al 1607, Sul piano in alto, oggi vuoto, si trovavano due gigli medicei, fatti sistemare da Leone XI nel 1605. Questi grandi gigli, come appare da stampe antiche, fiancheggiavano la centrale statua marmorea di S. Giovanni Evangelista, raffigurato seduto. Sia la statua che i gigli furono tolti nell'ottocento perchè danneggiati da un fulmine (si dice fossero opera dallo stesso autore delle Tartarughe di piazza Mattei, Taddeo Landini), ma non se ne ha più traccia.
Come si può osservare esaminando la fontana, abbiamo in alto, lungo il listello all'altezza del collo dell'aquila, il simbolo araldico di Clemente VIII Aldobrandini, ossia la banda contramerlata, sotto il quale venne iniziata la costruzione nei primissimi anni del '600. I draghi che gettano acqua e l'aquila, invece appartengono ai simboli araldici di Paolo V Borghese sotto il quale fu terminata nel 1607 la costruzione della fontana.