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Fontana delle Rane

Indirizzo

P. Mincio

 

Zona
Quartiere Coppedè

 

Autore

G. Coppedè (1924)

 

Committente

SPQR

 

Acqua

Marcia

Si accede alla piazza del quartiere da quattro ingressi, ma il più plateale e rappresentativo è quello sotto un'arcone con tanto di lampada centrale. Ci troviamo nell'"isola" del famoso quartiere Coppedè, in un ambiente suggestivo, fantastico, così diverso dal resto della zona che però ha in parte subito il fascino e l'influenza di questa fantasiosa magia.

E' una magia fatta di pinnacoli, colonne, logge coperte da esili tettoie di tirolese memoria e balconcini aggettanti rigonfi del ferro battuto, balaustre traforate e mensole di svariate forme e decorazioni, robusto bugnato ed esili colonnine che disegnano bifore, trifore, quadrifore su candide superfici levigate dove gli stili si sovrappongono e si scompongono dando vita ad un gioco il cui effetto finale è una multiforme scenografia. Non mancava che la fontana, come fulcro dell'intero organismo: una piscina perfettamente rotonda sollevata dal parterre stradale tramite un basso gradino, segnato lungo le diagonali, da lastre di travertino, mentre un bordo argina un sottile velo d'acqua in cui si riflette la composizione sovrastante. In alto una coppa rotonda sul cui bordo si dispongono otto rane colte nell'atteggiamento di spiccare un salto, ciascuna delle quali proietta verso l'alto un allegro zampillo, mentre un getto centrale emette un copioso ed alto spruzzo. La coppa è anche adornata da quattro mascheroni, posti a guisa di mensole alla base del colletto. La vasca poggia su di un complesso basamento dove, nelle quattro direzioni principali, sono state disposte coppie di figure dalla folta capigliatura, che sembrano investite da una folata di vento e sono colte nell'attimo in cui soffiano al vento con uno spruzzo d'acqua che ricade nella vasca sottostante plurilobata. Questi giovani sorreggono una valva di conchiglie nelle cui volute centrali è stato collocato un ennesimo ma grande esemplare di rana che versa un allegro zampillo nella valva stessa. Le gambe delle figure si perdono nel groviglio compositivo mentre nello spazio restante fra le due coppie disposte nelle direzioni principali, troviamo ancora alcune testimonianze di remota memoria. Se le rane superiori nella loro disposizione ci rammentano le eleganti tartarughe del Landini della fontana di piazza Mattei, le valve di conchiglia poste su massi marmorei inchiavardati, ci rammentano nella foggia, la grande valva della fontana delle Api in piazza Barberini. E proprio una gigantesca ape troviamo sul bordo della vasca plurilobata alla base del perno centrale a pelo dell'acqua della piscina, colta nell'atto di suggere fra un'ansa e l'altra della vasca.

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