Fontana delle Api
Indirizzo
P. Barberini
Zona
Ludovisi-Colonna
Autore
G. L. Bernini
Committente
Urbano VIII Barberini
Acqua
Marcia
Particolare
Particolare
G. L. Bernini l'aveva addossata al cantonale dalla parte di via Sistina. Rimossa nell'ottocento, venne ricostruita dove la possiamo vedere ancora oggi, in piazza Barberini angolo via Veneto, solamente nel 1920.
Un tempo vi era un'iscrizione sulla fontana che diceva che la fontana era stata eretta nel ventiduesimo anno del pontificato di Urbano VIII. In effetti venne eretta pochi giorni prima del ventunesimo anniversario della sua ascesa al trono pontificio, cosa che, di poco, ma anticipava l'avvenimento. A questo punto intervenne il Pasquino, che in certi casi non poteva certo rinunciare all'occasione di far sentire la sua voce ironica e mordace, con la sua, anche quella del popolino romano, delle cui ironie e sarcasmi egli si faceva portavoce. Così scrisse: "Havendo li Barberini succhiato tutto il mondo, ora volevano succhiare anche il tempo". Se ne parlò tanto che, finalmente, l'ultima cifra del numero latino XXII venne cancellata; ma troppo tardi, Urbano VIII morì il 29 luglio, esattamente otto giorni prima che iniziasse il ventiduesimo anno del suo pontificato. Questa fontanella fece vibrare ancora la corda del sarcasmo romano, dato che il popolo la soprannominò "delle mosche" prendendo spunto dalle api sulla fontana che erano anche il simbolo dei Barberini. A Roma infatti, in quell'epoca, nonostante che di acqua ce ne fosse abbastanza per fontane, fontanelle e mostre d'acqua, nelle case scarseggiava; i romani notarono quindi come le api della fontana succhiassero acqua abbondantemente dalla vasca ma la restituissero in piccolissimi getti. Era una chiara allusione alle salate tasse che pagavano e dalle quali vedevano tornare indietro poco o niente. La fontana è un ottimo saggio del barocco romano, realizzata dal Bernini nel 1644. E' curioso il fatto che venne fatta smontare nel 1867 perché nel luogo dove era stata posta originariamente, e cioè all'angolo di via Sistina, allora chiamata via Felice, fosse d'intralcio al traffico.