Fontana della Farnesina
Indirizzo
P.le della Farnesina
Zona
zona Flaminio
Autore
A. Pomodro (1967)
Committente
SPQR
Acqua
Marcia
Fino a poco tempo fa rappresentava, in linea di tempo, l'ultima fontana realizzata dall'amministrazione pubblica. Senz'altro è stato emblematico l'affidare ad uno dei più autorevoli esponenti del dibattito artistico del dopoguerra italiano, il compito di fornire l'elemento basilare della composizione che rispecchia il più canonico schema classico.
La fama e il riconoscimento del valore delle opere di Pomodoro, in ambito internazionale, sono stati motivo per il superamento dei limiti provinciali, per il definitivo inserimento nei movimenti europei ed extraeuropei. Per questi stessi motivi fu prescelto quale rappresentante per l'esposizione del 1967 di Montreal nel padiglione italiano. La sfera grande ebbe in seguito definitiva collocazione davanti l'edificio del Ministero degli Affari Esteri al Foro Italico, in notevole contrasto con il freddo parallelepipedo dalla rigida geometria e dalla serrata sequenza delle finestre allineate, di Foschini, Del Debbio, Morpungo del 1956, da un lato, e le statue muscolose di aitanti atleti tardo imperiali, dall'altro.
Pomodoro si inserì nel movimento che esaminava la nozione di segno nelle sfere (forme simboliche di continuità e globalità) da diverse serie di segni con mutazioni di frequenza ed intensità. Nella forma pura della sfera la realtà è concepita nella totalità e complessità, lacerata dagli avvenimenti esterni concepiti come segni la cui tradizione si determina in un campo di forze. Lo squarcio: i segni si dispongono lungo i diametri maggiori irregolari come è multiforme la realtà, concepiti come tasti di un ipotetico pianoforte, sono colti in un momento di mutazione, dinamico movimento (suggerito dalla sfera inclinata) congelato nella rotazione. La sfera è posta in una piscina dai bordi rettilinei, coperta da un velo d'acqua. Fu inaugurata dal presidente Saragat il 4 maggio del 1968.