Fontana dei Fori Imperiali
Indirizzo
V. dei Fori Imperiali
Zona
zona Monti-Campitelli
Autore
Anonimo (epoca romana)
Committente
SPQR
Acqua
Felice
Le polemiche intorno a via dei Fori Imperiali non avranno mai termine. C'è chi la rinnega e ricorda che per realizzarla fu necessario distruggere una fetta di tessuto urbano di indubbia memoria. C'è chi vorrebbe distruggerla per scavare ciò che si nasconde negli strati sottostanti. C'è chi la considera un episodio non del tutto negativo, perchè strettamente connesso alla funzione che svolge collegandola al boulevard parigino di haussmanniana memoria. Il percorso comunque, al di là delle polemiche è di indubbia suggestione. Credo che non esista strada al mondo che possa accomunare più di 2000 anni di storia con lo scenario splendido ed inimitabile che si può osservare ancor oggi: il foro di Traiano con la sua Colonna e il foro di Augusto da una parte; il foro romano, la basilica di Massenzio e santa Francesca Romana dall'altra (solo per citare le prime che ci vengono in mente) e, infine, l'inconfondibile prospettiva del Colosseo, sono alcuni spunti che giustificano almeno una passeggiata. Lungo il muraglione che fronteggia la basilica di Massenzio si apre un nicchione absidato all'interno della muratura, coronato da mattoni posti di coltello che seguono l'andamento dell'arco a tutto sesto e con due cunei in travertino all'imposta. Sul fondale scendono tralci di vegetazione che rompono in qualche modo la rigidezza della composizione. Nell'enorme nicchione, alcuni gradini sollevano dal livello stradale un'ampia vasca al cui centro è stato collocato un antico calice in granito. Il calice è l'unico elemento degno di notazione in questa fredda realizzazione del ventennio. Proviene dagli scavi del porto di Ostia e fu ritrovato nel 1696. L'allora papa Innocenzo XII lo donò alla Curia innocenziana che aveva sede nell'attuale palazzo di Montecitorio, facendo parte della composizione seicentesca che ne adornava il cortile. Quando il palazzo fu parzialmente demolito per erigere la nuova Camera dei Deputati, la vasca romana fu rimossa e sostituita con un'altra dalla foggia antica, ma di moderna fattura e l'antico calice trasferito in via dei Fori Imperiali dove lo vediamo tuttora. E' in granito orientale dall'elegante sagoma a conca, con piccola cornice aggettante. Un misero zampillo centrale getta un rivolo d'acqua. L'infelice cattiva collocazione lascia poco visibili le due belle teste di vecchio dalla candida barba e dalla fluente capigliatura, poste simmetricamente sul catino della vasca romana.