Fontana Borghese
Indirizzo
V. Fontanella Borghese
Zona
zona Campo Marzio
Autore
M. Longhi il Vecchio (sec. XVII)
Committente
Paolo V Della Genga
Acqua
Vergine
Il naturale proseguimento di via dei Condotti, lasciandosi alle spalle la scalea di Trinità dei monti,è una strada di gran lunga meno sfarzosa,più stretta e silenziosa, ma ugualmente elegante che conduce ad una piazza:entrambe hanno il medesimo nome:via e piazza della Fontanella Borghese. E’ questo il caso particolare in cui al nome non corrisponde una fontana di particolare pregio,e neppure fu legata al nome di un progettista di talento o di fama. La fontana in questione è una semplice fonte posta all’angolo di via del Leoncino, composta da una vaschetta marmorea sospesa dal bordo spesso e arrotondato da cui trabocca l’acqua che sgorga abbondante e freschissima, raccogliendosi poi a terra in una griglia metallica. A parte la relativa grandezza, è talmente annerita dallo smog e corrosa dall’azione dell’acqua, da passare spesso inosservata.La fontana a cui si riferisce il toponimo non è quella attuale, bensì una vasca addossata al Palazzo Borghese(detto il Cembalo e considerato insieme a palazzo Farnese, la “scala” di palazzo Rospigliosi e il “portone” di palazzo Sciarra al Corso, una delle quattro meraviglie di Roma). Il palazzo, presunta opera di Martino Longhi il Vecchio, fu eretto alla fine del XVI secolo. Allora apparteneva alla famiglia dei Della Genga che presto lo lasciarono, cedendo ai Borghese. La fontana rimase a lungo inattiva forse perché fece parte di quelle fontane la cui cura e manutenzione era affidata ai proprietari dei palazzi a cui erano addossate. GregorioXVI la riattivò e Paolo V ne decise l’attuale sistemazione;egli infatti, per ragioni urbanistiche, fece demolire parte del palazzo Della Genga, (fra l’altro uno dei pochissimi a Roma di epoca Rinascimentale). Non si hanno notizie certe dell’esecutore né dell’attuale vasca né di quella originale, da annoverare ormai tra le vasche scomparse.