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Curiosità toponomastiche 3

Via dei Condotti, una delle strade più conosciute di Roma, tempio dello shopping firmato, corre dritta tra via del Corso e piazza di Spagna. Sopra le boutique e le griffe internazionali, le facciate dei nobili palazzetti per cui andò celebre in passato. Il suo nome rievoca secoli di storia dell'acqua a Roma, perché qui, fin dal 19 avanti Cristo, confluivano le tre condutture dell'acquedotto Vergine, poi ripristinate intorno al 1450 da Nicolò V per portare l'acqua a Fontana di Trevi. Caratteristica della strada è la piccola chiesa del Settecento, all'inizio verso il Corso. La sua facciata, concava e aggraziata, è leggermente obliqua rispetto all'asse stradale: una delicatezza nei confronti dei fedeli che provenivano da via Tomacelli, allora strettissima (il nome è di una ricca famiglia patrizia che aveva molte proprietà su questa via). Grazie alla collocazione 'di sguincio', chi arrivava da quella direzione godeva di un miglior effetto scenico. Sopra il portone della chiesa c'è un gruppo di stucco che raffigura un angelo nell'atto di sciogliere le catene di due schiavi: chiaro riferimento alla principale missione dei Trinitari Spagnoli, i frati che fondarono la chiesa. A proposito della catena, antiche cronache parlano del vento che la fa talvolta risuonare sinistramente di notte. stranamente. I Trinitari, ordine fondato dallo spagnolo Giovanni de Matha nel 1198, avevano il compito di riscattare i prigionieri cristiani presso i regni della mezzaluna, occupandosi della loro riconversione religiosa. Probabilmente i frati, segnati con una croce rossa sul saio, scelsero questo luogo perché l'antico nome della strada era "via Trinitatis", quando era un unico asse che collegava il Pincio con il Tevere. Via dei Condotti è gemellata con la londinese Bond Street. Ultima curiosità in zona: via Mario de' Fiori richiama il soprannome di un certo Mario Nuzzi, vissuto nel '600: un pittore specialista di composizioni floreali.

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