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Pio IX, Ciceruacchio e la Repubblica Romana

Il 9 febbraio è l'anniversario della proclamazione della Repubblica Romana da parte del triumvirato Mazzini-Armellini-Saffi: il breve intervallo repubblicano, gemello dei moti che nel 1848 fecero tremare l'Europa degli stati assoluti. Tutto trae origine dall'ascesa al soglio pontificio di Giovanni Maria Mastai Ferretti, eletto papa nel 1846 con il nome di Pio IX. Il cardinale fu acclamato dal popolo come riformatore e sovrano illuminato; e una leggenda fa da cornice alla sua elezione: mentre si recava a Roma per partecipare al conclave dopo la morte di Gregorio XVI (papa assai inviso ai romani), la sua carrozza si fermò a Fossombrone. Mentre gli abitanti del paese salutavano festanti il corteo, una colomba bianca si posò più volte sulla carrozza, per poi fermarsi sul tetto della locale prigione, dove erano reclusi i prigionieri politici. La cosa fu interpretata come felice presagio di un futuro governo d'ispirazione liberale Nulla faceva allora ritenere che di lì a due anni, appunto con la Repubblica Romana, Pio IX sarebbe dovuto fuggire dalla città. Le riforme arrivarono ma furono modeste, lente e soggette a frequenti ripensamenti. Scrisse in fatti il Belli: "Pe' bbono è bbono assai; ma er troppo è troppo. / E accusì, tra l'incudine e er martello, / se lassa persuade a annà ber bello / e quer c'ha da fa' prima fallo doppo". Dobbiamo comunque a Pio IX l'istituzione, il 1° ottobre 1847, del Consiglio Comunale, composto da 100 membri, un senatore e otto 'conservatori'. I palazzi capitolini divennero sede municipale e la città ebbe il suo vessillo rosso e giallo con la scritta Spqr. Grande sostenitore del Papa fu, in un primo momento, Angelo Brunetti, capopopolo caro ai romani per il suo fare impetuoso e gioviale, e per la vigorosa eloquenza che bene interpretava i sentimenti collettivi. Da piccolo fu chiamato Ciruacchiotto ("grassottello"), per poi divenire Ciceruacchio, nome con il quale è passato alla storia. Figlio di un maniscalco, faceva il carrettiere e acquistò grande ascendente sulle plebi romane. Guidò da vero trascinatore le dimostrazioni in favore del nuovo papa; ma poi, deluso dal tiepido riformismo di Pio, appoggiò la Repubblica Romana. Caduta quest'ultima, fuggì con Garibaldi per raggiungere Venezia. Ma al delta del Po fu catturato dagli austriaci e fucilato, assieme ai compagni e al figlio tredicenne.

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