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La Candelora

Tra le feste romane, la Candelora è la più antica. Nasce come festa pagana, quando a Roma tra il 15 e il 18 febbraio si celebrava il fauno Luperco: i riti in suo onore erano detti Lupercali. Culmine della festa era la 'februatio', la purificazione della città dagli influssi dei demoni: le donne giravano per la città con ceri e fiaccole accese, simbolo di luce e benevolenza divina. Quando a Roma si diffuse il cristianesimo, si continuarono a celebrare i Lupercali perché molti ritenevano che fame, pestilenze e saccheggi dei barbari potevano derivare dalla soppressione dei sacrifici in onore del dio. Fu allora che papa Gelasio I, sullo scorcio del V secolo, convinse il Senato che le disgrazie di Roma erano invece conseguenza del malcostume, della superstizione e dei residui di paganesimo. I Lupercali furono così aboliti, ma si avvertì l'esigenza di rimpiazzare la festa pagana con una nuova festa cristiana (come del resto accadde per la maggior parte degli antichi riti). Fu dunque introdotta la festa della Purificazione della Madonna che cadeva il due febbraio, quaranta giorni dopo il Natale (per la legge ebraica, le donne erano considerate impure per i quaranta giorni successivi al parto). Fu detta la festa 'delle candele', e a Roma si chiamò Candelora. Il rituale consisteva in una processione attraverso il Foro fino a Santa Maria Maggiore, con la benedizione dei ceri, simbolo del battesimo che purifica dal peccato originale. Nei secoli, poi, ad occuparsi della Candelora è sempre stata la confraternita della chiesa di Santa Maria dell'Orto, in Trastevere. Oltre ai ceri, la chiesa provvedeva anche alla benedizione delle acque del Tevere. Fin dal XV secolo Santa Maria dell'Orto divenne così la piccola 'capitale' delle altre confraternite e dei sodalizi legati al fiume. La mattina del 2 febbraio tutti si presentavano sulle proprie imbarcazioni per la benedizione solenne e la consegna dei ceri. Gli equipaggi potevano accenderli - come segno di devozione alla Madonna e come richiesta d'aiuto - solo in caso di pericolo, malattia, temporali e tempeste.

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