Bambin Gesù
La chiesa
Cappella della Passione
Cappella della Passione
La chiesa
Sorge lungo via Urbana, di fronte la chiesa di S. Pudenziana, ed ospita, nell'annesso monastero, la congregazione delle Oblate convittrici del SS. Bambino Gesù, fondata nel 1671. La congregazione iniziò nel 1713 la costruzione di chiesa e convento, su di un progetto di Alessandro Specchi, che fu presto abbandonato perchè troppo dispendioso. Vi subentrò Carlo Buratti, morto nel 1732, la cui opera fu conclusa nel 1736 da Ferdinando Fuga, mentre nel 1856/58 Andrea Busiri Vinci ne completò il convitto, realizzando trent'anni dopo anche il fronte del complesso sulla retrostante nuova via Cavour. In origine via Urbana era ad un livello assai più basso, come testimonia anche il sagrato di S. Pudenziana, e dopo il 1870 fu rialzata facendo scomparire la scala di accesso al Bambin Gesù ed interrando in parte il pianterreno del convento. Il convento, che occupa un intero isolato, sebbene maestoso, non è molto articolato ed altrettanto semplice, in fondo, è la facciata, inserita in un ordine gigante con un grande timpano spezzato, mentre l'interno, preceduto da un vestibolo, è a croce greca con cupola, e costituisce un bell'insieme organico di ambiente settecentesco, sebbene alterato oggi da decorazioni tardo-ottocentesche. Un tempo sull'altare maggiore era una bellissima tela di Marco Benefial, raffigurante l'Adorazione dei Pastori, ora nel convento. Dal vestibolo si accede alla cappella della Passione, eretta nel 1856 da Virginio Vespignani in stile neorinascimentale e riccamente decorata.
Sulla retrostante via Cavour, all'angolo con via di S. Maria Maggiore, sorge il palazzo Giorgioli, di Carlo Busiri Vinci (1886), di cui è interessante la soluzione dello stretto angolo acuto formato dalle due strade, oltre alla facciata su via Cavour, con un bellissimo basamento bugnato ed un ordine corinzio che inquadra i due piani principali.